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Le Sante Sospese
GENESI. Intorno al 1997 il mio lungo periodo materialista, durato vent'anni, stava esaurendo la sua funzione evolutiva, e iniziai a sentire che non tutto si trovava nella materia. Avevo bisogno di andare oltre. Le religioni non mi convincevano affatto, ero anzi un ateo convinto. Tuttavia, dentro di me c'era il bisogno di sentire, riflettere, informarmi e fantasticare, che mi portò a una teoria per me nuova, in cui non esistevano più un Qui e un Aldilà. Sentivo che tutto era qui (o lì!), perfino ciò che si credeva si trovasse nell’Aldilà, e viceversa. La fisica quantistica (avevo quindi letto Fritjof Capra e altri autori) stava riconoscendo che era vicina a condividere almeno in parte la conoscenza "vedica" degli antichi "rishi" indiani, cioè, che non esiste separazione tra i due mondi: è un unico universo, fatto di vibrazioni e di dimensioni parallele e interconnesse, che sei più o meno in grado e pronto a sentire e vivere. Non era più necessario aspettare di morire per capire se ci fosse qualcosa nel cosiddetto ALDILÀ! Si poteva iniziare a indagare con tutti i mezzi possibili subito... e non importava se si partiva dalla religione o dall'ateismo.
Dovevo in qualche modo integrare la "spiritualità" nel paradigma con cui vivevo. Non lo sapevo ancora, ma era per questo che sperimentai un amore catartico e liberatorio, sebbene appassionato e doloroso. Poi la vita mi costrinse, con un incidente non di poco conto, all'entusiasmo dell’easel, dove potevo dipingere senza distrazioni!
Il mio percorso pittorico è stato quasi un’autoiniziazione. Quando ho iniziato questo progetto senza saperlo, non conoscevo nulla di esoterismo, di alchimia; del vero significato del percorso tantrico sessuale, della Kundalini... sì, infatti, solo per sentito dire. Fare questi dipinti è stato come fare lunghe meditazioni su temi che, lontano dalla comprensione razionale, piantavo come semi nel mio mondo interiore, dove avrebbero fiorito come una coscienza nuova e più evoluta.
IN BREVE. Questo progetto si basa su una pittura figurativa in cui domina la figura femminile, simbolicamente ambientata in uno spazio spirituale atipico, un neopaganesimo critico verso le religioni e le convenzioni, a cui ho dato il nome di "LE SANTE SOSPESE", sospese tra cielo e terra, spirito e materia, Agape ed Eros: i due mondi apparentemente separati del QUI e ORA!
Ognuno di questi dipinti, quasi sempre olio su tela, nasce intorno a un’idea estetica non sempre chiara e limpida, anzi, spesso casuale, emozionale e inconscia, dove attraverso la ricerca della bellezza, di ciò che piace o "intriga", dell’assonante o del dissonante, ci si rende conto alla fine di aver inconsapevolmente affiancato simboli già visti, ottenendo significati inattesi ma non meno validi.
LE SANTE SOSPESE
Questa serie di dipinti dà libero sfogo alle mie riflessioni, fantasie e meditazioni su vari temi interconnessi: la donna come essere biologico e psichico, la sua immagine sociale e storica, il potere e le credenze religiose, il “paganesimo” politeistico e il monoteismo, le mitologie. Il linguaggio è simbolico, ironico, burlesco, a volte blasfemo quando imita e distorce l'iconografia cristiana; sempre evocativo. La “Bellezza”, le immagini e la storia dell'antico mondo classico greco-romano mi hanno sempre affascinato e da lì traggo ispirazione, così come dal Barocco del XVII secolo, da Caravaggio e dai suoi seguaci.
Come molti, sono stato inevitabilmente influenzato dal brodo culturale in cui sono nato e cresciuto, per cui le mie concezioni di religione e realtà si sono maturate come un lento lavoro di de-costruzione di dogmi apparentemente immutabili e mai messi in discussione, decalcificazione di articolazioni mentali fisse solo su alcuni movimenti, esclusivamente reattivi e involontari. È quindi inevitabile che ogni tanto rilascino residui dell’inebriante aroma dell’incenso, respirato da bambino all’asilo dalle suore, in parrocchia servendo la messa e inghiottito a forza con apparente noncuranza nella scuola dell’obbligo, concordataria e ben fornita di crocifissi.
Dopo molti anni di ricerche “casuali”, ecco apparire una schiera di sacerdotesse, vestali, pizie, danzatrici sacre, angelesses, streghe e indovine, che smettono di bruciare sulle pire dell’Inquisizione e ascendono a un ruolo di guida verso un nuovo concetto di spiritualità – tutte rigorosamente aureolate – rappresentate come simboli a garanzia dell’operazione di demolizione del muro morale esistente tra ciò che dall’avvento del cristianesimo è stato inteso negativamente come materia, sessualità, fecondità, carne e ciò che è l’“Impuro” e il “Puro”, le idee, l’ascesi, l’elevazione spirituale, l’odio per il corpo e la carne.
Il mondo delle Sante Sospese è un luogo in cui il paradiso celeste viene demistificato e vissuto quanto più possibile nella realtà di questa vita, dove si raggiunge una nuova consapevolezza interiore senza dover rinunciare al piacere edonistico; dove Dio è sostituito da un Nirvana raggiungibile esibendo la propria bellezza nuda. Una protesta epicurea di sensualità che reclama una dignità negata per millenni dal maschilismo patriarcale, che temendo il potere sessuale femminile, riduce le donne a oggetti su cui imporre un dominio esclusivo. Talvolta per evitare la competizione con altri maschi, altre volte basando l’illusione di potere su tale competizione predatoria, che richiede e impone il culto della verginità femminile, non come temporanea igiene spirituale, ma come garanzia esclusiva del proprio primato, della continuazione del lignaggio e del proprio potere psichico.
Accanto a queste sacerdotesse laiche improprie, memore del mio lungo passato di fabbricante di maschere, appare di tanto in tanto la celebrazione di ciò che resta dei Saturnalia, residui “pagani” giunti fino a noi come celebrazioni carnevalesche, tollerate seppur con sospetto sin dalle antiche gerarchie ecclesiastiche romane. È un nuovo scenario dionisiaco di ebbrezza, sensualità e magia, vicino agli istinti e quindi temuto: le Sarabande notturne degli Zanni demoniaci, da cui derivano le maschere, i cerretani e gli acrobati, il carnevale e le maschere della Commedia dell’Arte, Molière, Gozzi e Goldoni senza dimenticare i tanti bravi e brillanti interpreti che dal XVII secolo hanno tirato i carri dei comici e calcato le tavole dei teatri ambulanti e dei grandi teatri. Rappresentano e tengono vivo un mondo e una cultura di frontiera, che non si conforma, che non china la testa di fronte al potere degli ideali ascetici, ma che resta ancorata al mondo e alla sua materia, a volte tragicomica come la fame atavica degli Zanni, di Arlecchino e di Pulcinella.
**Le Sante a metà**
L’essere umano forte, psichicamente maturo, saggio e soddisfatto dice: conosci e vivi istinti e passioni, ma non diventarne schiavo. Usali e moderali con l’uso della ragione, solo così entrerai in comunione con la vita e il mondo.
Altri, invece, esseri deboli o tanatofili, nevrotici, impauriti dal mondo e da se stessi si dicevano: aborri l’istinto, la carne e la materia. Elevati al mondo delle idee, dello spirito e di Dio, altrimenti diventerai come una bestia, sarai condannato, dopo la morte sarai escluso dal paradiso e andrai all’inferno.
I primi volevano riconoscere il paradiso in terra per ciò che è concesso dal mondo immanente. Gli altri volevano vivere un inferno in terra per poter accedere, dopo la morte, al paradiso trascendente. È forse questa aspirazione a vivere più pienamente che è molto spesso frustrata nella vita di molti di noi, talvolta per natura personale, talvolta per paure o inibizioni ataviche e oscure che hanno annidato in noi. Da tali riflessioni derivano queste immagini di donne sospese a metà tra sensazioni ed esperienze psicofisiche contrastanti, a volte misteriose o mistiche. Partendo da tracce iconografiche della tradizione cristiano-cattolica, le Sante, sospese tra estasi e orgasmo, sperimentano nuovi mondi, nuovi simboli, nuove religioni, nuovi modi di avvicinarsi all’assoluto e alla nuova consapevolezza che ne deriva. Forse un percorso tantrico in cui piacere e dolore si mescolano inesorabilmente per raggiungere lo "stato e-statico", sospensione mistica dell’estasi, talvolta sbigottita.
Amore mistico e atto sessuale, comunione tra terra e cielo, come due facce della stessa medaglia, inseparabili e indistinguibili. Qui la lussuria, parola il cui significato assume una connotazione moralmente negativa nell’Occidente post-ellenistico, si trasforma in uno stato quasi meditativo, attraverso il totale scatenamento dei sensi e delle forze vitali istintive più potenti insite nelle profondità ancestrali dell’essere umano. Queste “sante” cercano di raggiungere il vuoto interiore e la consapevolezza che ne deriva, liberando l’istinto, il potere sessuale generativo e rigenerativo liberato dal centro energetico coccigeo alla base della spina dorsale.
Rigenerazione intesa come guarigione. Un percorso terapeutico di liberazione che talvolta passa per l’esperienza delle prostitute sacre, praticanti nei recinti sacri degli antichi templi greco-romani distrutti, con le loro belle statue a immagine degli antichi dei, dalla furia iconoclasta e mortificante della carne, dai vincitori negatori della molteplicità olimpica. Prostitute sacre, quindi, come diremmo noi moderni, sante prostitute infine, se posso permettermi di dirlo. In questo vincolo, repressione, contrazione dell’esperienza degli istinti a cui la cultura delle religioni monoteistiche ci ha costretto, insorgono focolai di nevrosi, così gravi da diventare malattia mentale. Di qui l’aspetto terapeutico di alcune immagini, in cui alcuni soggetti si prestano a subire torbide esperienze sadomasochistiche, dove il piacere si mescola e richiede l’accompagnamento del dolore fisico, come giustificazione ed espiazione per la colpa di avere un corpo e di godere. Qui i materiali abbondano: gli innumerevoli martiri cristiani e le martiri femminili di cui è costellato il calendario sono una fonte inesauribile di ispirazione, a partire da San Sebastiano reinterpretato in chiave femminile, fino a Giordano Bruno, eretico, torturato e arso; automutilazione di una casta reazionaria e oscurantista, ma consapevole della propria convenienza. Dalle belle immagini del film interpretato dal grande Gian Maria Volontà, negli ultimi istanti della sua vita, sotto tortura, vediamo come negli ultimi istanti della sua vita, sotto tortura, vediamo come si chiuse in una trance estatica per poter sopportare il dolore fisico delle terribili torture a cui fu sottoposto. Se Bruno era considerato eretico, mago e negromante, anche queste sante a metà – o sospese – sono streghe dai poteri magici (le Pizie e le Sibille) derivanti dalla conoscenza dei segreti delle profondità della terra, noti agli antichi Celti; le forze ctonie della natura, della grande madre terra. A loro sono associate fra gli Elleni Igea e Demetra.
2009 – S.B.